Il 9 Settembre 2019, a Nettuno, si sono ricordati i militari del Regio Esercito caduti sul territorio in seguito agli eventi post-armistiziali di 76 anni fa.
Il 9 Settembre 1943, nel caos e nella confusione seguita alla resa incondizionata – e del conseguente passaggio al nemico – del Regno d’Italia, si presentarono alla porta carraia dell’allora Caserma “Piave” due Plotoni germanici, chiedendo il disarmo immediato di tutti i militari presenti. Durante i concitati momenti ad un Artigliere italiano partì un colpo in direzione dei Tedeschi. Ciò causò la reazione di un mitragliere germanico che, appostato sul tetto di Villa Donati, spazzò il piazzale della Scuola con alcune raffiche di mitra, provocando la morte di cinque soldati del Regio Esercito. La Scuola si arrese ai Tedeschi alcune ore dopo, in seguito ad un ordine superiore impartito dal Comandante Colonnello Bruno Toscano.
Altri scontri – che coinvolsero dei civili – si registrarono su tutto il territorio di Nettunia, in particolare nella zona del porto, dove elementi del locale Battaglione Camicie Nere – coadiuvati da altri militari, tra i quali il “Giovane Fascista” nettunese Augusto Rondoni – respinse valorosamente il tentativo di occupazione germanico. Tra le loro fila si registrò anche la più giovane vittima dei conflitti: la Camicia Nera Domenico Carrozza.
In occasione del LXXVI anniversario degli scontri, il Generale Maurizio Pugliese dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra, su iniziativa del Tenente riservista Dott. Pietro Cappellari, ricercatore e primo cronista degli eventi post-armistiziali a Nettunia, con il contributo del Comandante Bruno Sacchi dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia, hanno deposto un mazzo di fiori ai piedi del Monumento ai Caduti di Nettuno, per non dimenticare i nove soldati del Regio Esercito sacrificatisi per l’onore della Bandiera e della Patria in quei giorni di Settembre del 1943 sul territorio di Nettunia.
Ufficio Stampa
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